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Innovating Beauty: Deborah Fongaro’s Poliedricity and Passion for Expressing True Self

Sei nel team ufficiale dei make-up artist di Miss Europe Continental edizione 12. Che effetto fa essere parte di una realtà internazionale così dinamica e affermata?

È un’emozione far parte di questa realtà e poter sviluppare, grazie ad essa, la mia esperienza e formazione.
Sono felice di poter comprendere la vision di questo concorso internazionale così importante e, allo stesso tempo, scoprire l’idea di bellezza che desidera diffondere e valorizzare.
Sono onorata di essere stata scelta come make-up artist pur avendo un background un po’ diverso da altre professioniste.
Spero che la mia ‘poliedricità’ possa donare un contributo nuovo, interessante e significativo.

Parlaci dei tuoi progetti futuri.

Sto approfondendo i temi inerenti alla psicologia del volto e il ruolo che il make-up può avere in ambito terapeutico, in situazioni di malattia e non solo.
L’apparente dicotomia tra psicologia e arte può essere trasformata in armonia, crescita, dialogo tra saperi diversi, consapevolezza e cura attraverso l’uso della mente e del colore.

Quale consiglio daresti ad un aspirante make-up artist che sogna di intraprendere questa carriera?

Ai miei colleghi consiglio di osare e di creare uno stile personale.
Acquisire le tecniche è importante ma spesso si vedono modi uguali di intendere il make-up.
Sarebbe bello sviluppare un gusto soggettivo, uno stile personale… donare qualcosa di diverso, di inconfondibile, di unico.
Un altro consiglio che darei è di non rinunciare alla naturalezza.
A volte l’autenticità viene sacrificata da colori che dipingono l’intero volto come se fosse una tela bianca.
Ma il volto non è un foglio bianco: ha dei lineamenti, un vissuto, una storia, una trama da raccontare.
Il tocco di colore dovrebbe accarezzare il volto illuminandone la bellezza naturale.

Cosa ti aspetti da questa esperienza a Miss Europe Continental?

Mi aspetto di vedere la diversità che è unicità.
Diversità di modelle, di professionisti, di abiti, di stili… quella diversità che non incoraggia la ripetizione ma l’individuazione.
Quella diversità che non dà un significato assoluto e fisso della bellezza, ma che lo ricerca nella soggettività… nel contesto ‘di quel viso, di quei lineamenti, di quella persona’.
Mi auguro di vedere tanta diversità…
e molte possibilità di esprimere e valorizzare la bellezza con gusto, raffinatezza, naturalezza ed eleganza.

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