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Meet Audrey Lozano: The Visionary Behind La Ragazza Riccia

Sei nel team ufficiale degli Hairstylist di Miss Europe Continental edizione 12. Che effetto fa essere parte di una realtà internazionale così dinamica e affermata? 

È un’emozione difficile da spiegare. Perché non si tratta solo di far parte di un evento prestigioso. Per me è come chiudere un cerchio.

Per anni ho guardato in TV concorsi, sfilate, copertine… e non ho mai visto nessuno che assomigliasse a me. Ricci? Zero. Capelli gonfi? Invisibili.

Quel mondo sembrava dire: “Se vuoi farne parte… devi cambiarti.” E invece oggi sono qui. Non da spettatrice. Ma da professionista. Come hairstylist ufficiale di Miss Europe Continental.

E la cosa che mi rende più fiera? È che accompagnerò una donna riccia sul palco. Naturale. Vera. Bellissima.

Mi occuperò dei suoi capelli con rispetto, con cura, con tecnica… ma anche con quella consapevolezza emotiva che solo chi ha vissuto certe battaglie può avere.

Per me non è solo un incarico. È un segnale. Che qualcosa si sta muovendo. Che finalmente la bellezza sta diventando inclusiva, autentica, libera. E io sono felice, onorata… e anche un po’ commossa, di esserci dentro. Con tutta me stessa. Ricci compresi.

Come nasce La Ragazza Riccia?

Nasce da una mancanza. Ma diventa un’onda. La Ragazza Riccia è nata quando ho capito che i miei capelli non erano il problema. Il problema era che nessuno sapeva trattarli. Neanche i parrucchieri.

Ogni volta che andavo in salone, uscivo con i capelli lisci…o peggio, tagliati a caso.

Mi sentivo sbagliata. Invisibile. Così ho iniziato a studiare. A testare. A formarmi.

Ho cercato risposte ovunque, anche dove non ce n’erano ancora. Ho speso anni a capire come funziona davvero un capello riccio. E quando ho trovato un linguaggio… non sono riuscita a tenermelo per me. Ho iniziato a parlare. A spiegare. A insegnare.

Prima a me stessa. Poi a tante altre donne. Donne come me. Che volevano solo una cosa: sentirsi finalmente capite.

Oggi La Ragazza Riccia è un brand, una scuola, una community. Ma soprattutto è un messaggio: “Non sei sbagliata. Ti serve solo qualcuno che ti parli la lingua dei tuoi ricci.”

Parlaci dei tuoi progetti futuri

Stiamo costruendo qualcosa che non esisteva ancora: una vera cultura del capello riccio. Reale. Competente. Concreta.

Da un lato stiamo lanciando nuovi prodotti, pensati per chi non ha mai trovato risposte nei prodotti tradizionali. Formule semplici, efficaci, create sulla base delle reali esigenze delle donne ricce.

Perché non servono mille flaconi: serve il prodotto giusto, al momento giusto.

Dall’altro, vogliamo rendere l’esperienza d’acquisto ancora più fluida. Stiamo lavorando per trasformare l’e-commerce in un luogo che non sia solo un negozio, ma una vera guida.

Una user experience intuitiva e coinvolgente, che aiuti ogni riccioluta a capire cosa le serve — senza perdersi tra mille tutorial o nomi complicati, con consigli, strumenti interattivi e supporto vero.

E poi c’è la parte di formazione parrucchieri.

Con il mio percorso CEUR – Curly Élite Europa, stiamo formando parrucchieri che vogliono davvero imparare il nostro linguaggio. Professionisti che non vogliono più “domare” i ricci, ma accompagnarli, leggerli, valorizzarli.

Il futuro?

  • Un’estensione nazionale del CEUR
  • Una linea B2B per saloni specializzati
  • Un e-commerce che semplifica davvero la vita
  • Il primo salone ufficiale La Ragazza Riccia
  • La presenza al Cosmoprof, per portare il riccio dove non era mai stato.

Perché non è solo business.
È cura, cultura, rivoluzione.
E siamo solo all’inizio.

Quale consiglio daresti ad un aspirante hairstylist che sogna di intraprendere questa carriera?

Il mio consiglio? Sii curioso. E sii coraggioso.

Curioso di esplorare quello che gli altri evitano. Coraggioso nel fare una scelta che non è ancora mainstream, ma che può cambiare la vita di tante persone.

Per anni il mondo dell’hairstyling ha ignorato i capelli ricci. Troppo difficili, troppo imprevedibili, troppo “non standard”. Eppure sono ovunque. E dietro ogni riccio… c’è una persona che aspetta di essere capita. Chi decide di imparare il linguaggio del riccio, oggi, ha un vantaggio enorme. Non solo tecnico, ma umano. Perché il riccio non si taglia soltanto. Si interpreta. Si accompagna. Si valorizza.

Con il percorso che ho creato — CEUR, Curly Élite Europa — formiamo parrucchieri che scelgono di diventare alleati.

Non di piegare i capelli a uno standard. Ma di aiutare ogni donna a guardarsi allo specchio e dire: “Mi piaccio. Così come sono.”

Essere hairstylist oggi non significa solo saper tagliare. Significa saper ascoltare. E soprattutto: saper dare forma all’identità delle persone.

Cosa ti aspetti da questa esperienza a Miss Europe Continental?   

Mi aspetto un evento spettacolare, certo. Ma più di tutto… mi aspetto di portare un messaggio. Un messaggio che parla di riscatto. Di bellezza autentica. E di riconoscimento per tutte le donne ricce che per anni si sono sentite fuori posto.

Da bambina guardavo la TV, le sfilate, le pubblicità… e mi sembrava che il mio aspetto fosse sempre sbagliato. Troppo riccio. Troppo gonfio. Troppo  “selvaggio”.

Mai rappresentato. Mai celebrato. E ora eccomi qui: a Miss Europe Continental. Nel backstage ufficiale. E con me… una donna riccia.  Che salirà sul palco così com’è, con i suoi ricci naturali. Fiera. Libera. Riconoscibile.

Mi sento onorata di esserci, ma soprattutto felice di poter dire — a voce alta — che la bellezza non ha un solo volto, né una sola forma.

E se anche una sola bambina, guardando quel momento, penserà: “Anche io posso farcela”… allora ne sarà valsa la pena.

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